martedì 22 giugno 2010

6月6日 ・ Machida, Mushakoji Saneatsu

Oggi non ho voglia di andare in un posto affollato, ma vorrei andare in un bel giardino o in un bel parco. La domanda se esistano dei bei giardini a Tokyo però senza tanta gente di domenica lascia Kayoko interdetta, al che ripiego sulla mia destinazione originaria, c'è una mostra al Museo di arti grafiche di Machida (un 45 minuti di treno a ovest di Tokyo, un po' meno da dove siamo noi) che chiude proprio oggi, volevo andarla a vedere ma non sono sicura di averne proprio voglia oggi...
Insomma con questo umore un po' così parto.

Scesa dal treno, mi dirigo verso il parco che circonda il museo, seguendo i binari passo sotto a questo cavalcaferrovia.
E' un gran caldo anche oggi, sto già sudando sotto il mio ombrellino, per fortuna arrivo subito al parco, dove con tutto questo verde si respira.


Questa parte del parco è quella lasciata più "selvaggia", dove i ragazzi possono entrare nell'erba e sguazzare nell'acqua.


Ci sono perfino anche gli scout alla ricerca di non so bene cosa.



C'è anche un'aiola del mio fiore preferito...

Si passa da una galleria (c'è una strada sopra che divide il parco in due), e dall'altro lato l'ambiente cambia completamente, c'è un grande prato dove giocare a calcio o a baseball o a qualunque altra cosa, e poco più avanti c'è questo.

Le due braccia di questa fontana (non saprei come altro definirla) si muovono facendo cadere l'acqua ora di qua ora di là, tra l'evidente giubilo dei bimbi che aspettano sotto.
E' come se fosse una piscina all'aperto (per bimbi, e quindi bassissima), gratuita e aperta a tutti.
Lungo il viale che mi porta al museo c'è anche un canaletto dove scorre l'acqua, anche qui ai bimbi è permesso entrare e giocare con l'acqua. Lo trovo molto bello tutto questo.
La mostra che sono venuta a vedere è questa, si tratta di libri illustrati dal medioevo fino all'inizio del '900, ripercorrendone anche le tecniche di stampa, quello che non mi aspettavo è che c'è solo arte occidentale, c'è Doré, Mucha, Brunelleschi e i suoi pochoir, Kate Greenaway, insomma veramente tutto un riassunto della storia del libro illustrato europeo, tutte cose che già conosco purtroppo, ma alcune sono comunque interessanti da vedere.
E' anche interessante per esempio leggere in giapponese come viene spiegata la Divina Commedia...

In un'altra stanza sono illustrate le varie tecniche di stampa, xilografia, litografia, acquaforte, puntasecca etc...
La cosa bella di questa struttura è che c'è anche un atelier, a disposizione degli artisti che vogliono praticare le tecniche di stampa, visto che non è né facile né comodo avere in casa un torchio o conservare e smaltire gli acidi dopo l'uso.
Ci sono anche giornate in cui è possibile per i principianti provare queste tecniche sotto la guida di un maestro, mi ero informata per la xilografia, ma il primo laboratorio era a novembre, un po' troppo in là per me...
E' che ci sono molto più spesso laboratori per acquaforte e simili, ma evidentemente qui interessano di più queste tecniche "esotiche" che non la stampa da matrice di legno tradizionale, peccato!

Torno indietro ripassando dal parco...


...e sotto lo stesso cavalcaferrovia.
Questo è il tombino locale.
In una stazione di passaggio, un poster della Keio (la linea del treno che sto usando).
La cartina fuori dalla stazione quando esco verso la mia seconda destinazione. Queste cartine ho imparato a mie spese che possono essere tanto utili quanto fuorvianti, visto che NON sono sempre orientate verso il nord, ma a seconda di dove ti trovi in quel momento.
Seguendo la strada per il prossimo museo, trovo altri due tombini molto belli.



Purtroppo ho scelto per venire al museo in memoria di Mushakoji Saneatsu (ma mi tornava comodo da Machida, siamo sempre nella zona ad ovest di Tokyo) proprio un momento tra due mostre, e quindi non posso vedere tutte le sale, che sono in allestimento.
Vedo la biblioteca, la sala video (dove ci si può servire di vari tipi di té caldo o freddo, a seconda dei gusti), e lo studio, dove sono appesi comunque alcuni originali. Non mi piace proprio tutto tutto quello che ha fatto quest'uomo ma alcune cose si, sono di una semplicità esemplare.
Il museo è comunque piccolo (viste sul sito queste stanze sembravano enormi!) ma molto ben fatto, e lì accanto c'è un piccolo parco, dove gli iris devono ancora fiorire.
Tornando verso la stazione, incontro questo orso.
Dove ho fotografato il poster con l'elefantino mi sono comprata 3 fantasmini nuovi, visto che quelli che avevo portato dall'Italia a forza di camminare sono tutti bucati! (e visto che qui capita molto spesso di doversi togliere le scarpe, anche nei negozi o nei musei...)
E questa è la mia marca di caffè in lattina preferito! Non che li abbia assaggiati tutti, ma è il primo che ho provato e resta il più buono, la prima ad esserne sorpresa sono stata proprio io, l'ho assaggiato per la prima volta dopo la passeggiata sotto i tori rossi a Kyoto, per necessità, che ne avevo proprio bisogno di un caffè dopo una notte di autobus e due ore e mezzo di cammino.
Al Koyasan, dove faceva fresco, l'ho trovato anche caldo, mentre qui a Tokyo ormai tutte le macchinette lo danno solo freddo, come tutte le altre bevande (evidentemente c'è un cambio stagionale, che mi fa pensare che anche trovare sempre qualcosa di caldo in inverno deve essere di grande conforto...).
_

2 commenti:

Anonimo ha detto...

wow che giornate intense!
il tuo blog prende sempre più l'aspetto di un libro di viaggio denso e prezioso
grazie per questa condivisione
un abbraccio
frà

Ila ha detto...

Mi aggrego alla Fra!
Bellissimo!
E splendidi questi tombini!!!

Ila

Questo sito web utilizza Google Analytics,
un servizio di analisi web fornito da Google, Inc. ("Google")
- Termini di servizio -